La trasformazione della separazione giudiziale in consensuale
In breve vi spiegherò una delle fasi più importanti della separazione giudiziale, ossia il cambio del rito.
Spesso si procede con una separazione giudiziale perché si è mossi dalla rabbia per un matrimonio fallito o perché non si è raggiunto un accordo per procedere ad una separazione consensuale.
La separazione giudiziale può essere accompagnata anche da una istanza di addebito della separazione se si sono consumati fatti in disimpegno dell’art. 143, c.c., ossia obbligo di fedeltà, cessazione unilaterale e ingiustificata della convivenza o mancata contribuzione al menage familiare, o anche per fatti di rilevanza penale.
Perché evitare la separazione giudiziale e scegliere la consensuale
La separazione giudiziale spesso è violenta, costosa e lunga.
E i figli sono i primi, e a volte gli unici, a pagare il prezzo più alto di queste guerre in Tribunale, tra perizie, Servizi Sociali, mediatori familiari, coordinatori genitoriali, ascolto dei minori.
Laddove è possibile, e non sono successi fatti gravi, è sempre meglio trasformare la separazione giudiziale in consensuale.
La separazione consensuale è una buona opzione per le coppie che vogliono mantenere un rapporto civile.
È sempre possibile cambiare da separazione giudiziale a separazione consensuale, in qualsiasi fase del procedimento di primo grado e d’appello e, comunque, prima che gli atti vengano trasmessi al Collegio per la sentenza finale.
Per far questo occorre rivolgersi ad avvocati esperti in diritto di famiglia e non ad avvocati “tuttofare”.
Il diritto di famiglia è una materia particolare e specialistica e ha bisogno dei migliori avvocati matrimonialisti.
Chi sta considerando una separazione consensuale o giudiziale, deve assicurarsi di parlare con un avvocato matrimonialista esperto, per assicurarsi di essere consapevole dei suoi diritti e responsabilità.
Altre cose da sapere sulla separazione consensuale
La procedura di separazione consensuale ha luogo con il deposito del ricorso presso la Cancelleria del Tribunale in cui una delle parti coinvolte ha domicilio oppure residenza.
Trascorsi 5 giorni dal deposito, il Presidente fissa la data dell’udienza per la comparizione delle parti.
L’accordo dovrà prevedere le statuizioni sulla casa coniugale (se c’è), sull’assegno di mantenimento per il coniuge (se dovuto), e per i figli, e potrà contemplare anche questioni patrimoniali (cessioni immobili o denaro).
Le spese potranno essere compensate tra le parti o accollate ad un solo coniuge.
Nell’articolo Separazione giudiziale e separazione consensuale è presente un video specifico sul diritto di famiglia, in cui spiego ciò che occorre sapere in ambito separazione.
Approfondisco l’argomento, in particolar modo, nei miei libri. È possibile accedere al catalogo delle pubblicazioni tramite la pagina dedicata.
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