La Riforma Cartabia, entrata in vigore nel mezzo del 2023, ha introdotto significative modifiche nel diritto di famiglia, con l’obiettivo di rendere i procedimenti più rapidi, efficienti e orientati alla tutela del minore.
La riforma ha modificato le regole per separazione, divorzio, affidamento dei figli, procedimenti di mantenimento e giurisdizione familiare, segnando un punto di svolta per chi affronta una crisi familiare.
In questo articolo analizzeremo le principali novità della Riforma Cartabia in materia di diritto di famiglia, con un focus sulle implicazioni pratiche per genitori, coniugi e avvocati matrimonialisti.
Cosa cambia con la riforma Cartabia nel diritto di famiglia?
La Riforma Cartabia ha modificato in modo significativo la gestione delle controversie familiari, introducendo:
- Unificazione dei procedimenti di separazione e divorzio
- Maggiore tutela per i minori nei procedimenti familiari
- Semplificazione delle procedure per il mantenimento
- Nuove regole sull’affidamento e sulla responsabilità genitoriale
- Obbligo di mediazione e tentativi di conciliazione
L’obiettivo della riforma è rendere i procedimenti più veloci, meno conflittuali e più centrati sull’interesse del minore.
1. Unico procedimento per separazione e divorzio
Una delle novità più importanti è l’unificazione delle procedure di separazione e divorzio, che consente ai coniugi di ottenere separazione e divorzio in un solo giudizio, riducendo tempi e costi.
Cosa cambia?
- Prima della riforma: separazione e divorzio erano due cause distinte, con tempi di attesa lunghi tra una fase e l’altra.
- Dopo la riforma: i coniugi possono chiedere contemporaneamente la separazione e la cessazione degli effetti civili del matrimonio, abbreviando notevolmente i tempi.
Vantaggio: meno udienze, tempi più rapidi per ottenere il divorzio (almeno sulla carta). Purtroppo spesso così non è.
2. Maggiore tutela per i minori: nuove regole su affidamento e ascolto
La Riforma Cartabia pone il superiore interesse del minore al centro delle decisioni in materia di affidamento e responsabilità genitoriale.
- Obbligo di ascolto del minore: il giudice deve ascoltare il minore se ha compiuto 12 anni (o anche prima, se capace di discernimento).
- Maggiori strumenti per garantire la bigenitorialità: entrambi i genitori devono partecipare attivamente alla crescita del figlio, salvo situazioni di grave pregiudizio.
- Sanzioni per il genitore inadempiente: se un genitore ostacola i rapporti con l’altro, il giudice può adottare provvedimenti restrittivi o economici.
Impatto: minori maggiormente tutelati nelle decisioni che li riguardano, con più attenzione ai loro bisogni psicologici ed emotivi.
3. Nuove regole per l’assegno di mantenimento
La riforma ha introdotto criteri più chiari per la determinazione dell’assegno di mantenimento per i figli e per l’ex coniuge.
- Il giudice deve considerare il reddito e il contributo di ciascun genitore alla crescita del figlio. Se il genitore obbligato non versa l’assegno, il tribunale può ordinare il pagamento diretto da parte del datore di lavoro o dell’INPS.
- Maggiore trasparenza nei criteri di calcolo, per evitare discrezionalità e ridurre il contenzioso.
Vantaggio: più garanzie per chi ha diritto al mantenimento, meno possibilità di elusione dell’obbligo.
4. Semplificazione delle procedure di affidamento
L’affidamento dei figli dopo la separazione è stato riorganizzato per evitare abusi e ritardi burocratici.
- Affidamento paritetico: il giudice valuta con più attenzione la possibilità di garantire tempi paritari tra i genitori.
- Possibilità di decidere velocemente in caso di urgenza: se ci sono situazioni di violenza domestica o di grave pregiudizio, il giudice può adottare misure immediate per proteggere il minore.
- Mediazione obbligatoria nei casi di alta conflittualità, per ridurre i contrasti tra i genitori.
Obiettivo: assicurare decisioni più rapide e orientate alla tutela del minore.
5. Nuove regole per la giurisdizione unica del Tribunale per le Famiglie
Un altro importante cambiamento riguarda la competenza territoriale dei tribunali.
- Si auspica la creazione del Tribunale per le Famiglie: tutte le cause di diritto di famiglia vengono accorpate sotto un’unica giurisdizione, evitando dispersioni tra tribunali ordinari e tribunali per i minorenni.
- Meno conflitti di competenza, con decisioni più rapide ed efficaci.
Beneficio: una gestione più uniforme e specialistica delle cause familiari.
Conclusione
la Riforma Cartabia cambia il diritto di famiglia in modo epocale.
Ha introdotto cambiamenti importanti nel diritto di famiglia, con l’obiettivo di rendere i procedimenti più rapidi, meno conflittuali e più centrati sull’interesse del minore.
Se stai affrontando una separazione, un divorzio o una controversia sull’affidamento dei figli, è fondamentale affidarsi a un avvocato esperto in diritto di famiglia per navigare al meglio queste nuove normative.
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