La separazione al tempo del Coronavirus

La separazione al tempo del Coronavirus

Le crisi coniugali al tempo del Coronavirus, le separazioni e le violenze in famiglia sono all’ordine del giorno e sono aumentate.

Una della conseguenze peggiori di questa pandemia è rappresentata dalle crisi coniugali e di coppia. Si sta consumando una pandemia nella pandemia che sta mettendo a dura prova tantissime famiglie italiane alle prese con una convivenza forzata.

Vi è in atto una emergenza familiare, e non solo sanitaria ed economica.

Tale fenomeno era ampiamente prevedibile come l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’AMI (Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani) ha già avuto modo di dichiarare alla stampa nazionale.

Già in Cina si è registrato questo fenomeno con un picco di istanze di divorzio causati dalla convivenza forzata durata mesi.

 

LA DIFFICILE CONVIVENZA AL TEMPO DELLA EPIDEMIA DA COVID- 19

Qualsiasi avvocato matrimonialista sa perfettamente che quando c’è già in atto una crisi coniugale o di coppia se si tratta di conviventi, lo stare insieme per troppo tempo può far scoppiare la coppia.

Ciò è provato, anche grazie alle stime del Centro Studi AMI, nei periodi estivi e durante le festività natalizie.

Infatti il picco delle iscrizioni a ruolo delle separazioni o delle procedure che riguardano i conviventi e le stesse unioni civili si registra nei mesi di settembre e ottobre e ancora a gennaio.

Se durante l’inverno o quando non c’era una simile emergenza sanitaria mondiale, i coniugi in crisi lavorano e quindi per gran parte della giornata riescono a ritagliarsi propri spazi, in estate, a Natale e adesso nell’era del coronavirus, sono costrette a stare sotto lo stesso tetto magari in 70 metri quadrati.

Queste coppie se non hanno più motivazioni per sopportarsi rischiano di esplodere.

Basta poco per entrare in una crisi irreversibile e accendere un conflitto che sarà difficile risolvere.

Il problema riguarda soprattutto i figli che devono assistere a litigi, sfuriate e anche purtroppo a scene di violenza di ogni tipo, diventando vittime di violenza assistita.

C’è tuttavia un buon numero di coppie in crisi che invece riescono a ritrovarsi, e riprendere l’armonia di coppia e familiare.

Purtroppo però la maggioranza delle coppie in crisi finiranno con l’entrare nello studio di uno psicoterapeuta per cercare di salvare il matrimonio o direttamente nello studio di un avvocato matrimonialista esperto in diritto di famiglia, per la separazione. Il coronavirus si sta manifestando come lo tsunami che spazza tanti amori in agonia. E’ il loro colpo di grazia.

 

LE CAUSE DELLA CRISI CONIUGALE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS – L’INFEDELTÀ CONIUGALE

Molte coppie in crisi, o stanche della routine del matrimonio, da tempo sono composte da persone che hanno allacciato relazioni coniugali.

Ciò riguarda alla pari mariti e mogli, conviventi e uniti civilmente. L’Italia è un Paese di infedeli e l’infedeltà coniugale non fa nemmeno più notizia o scalpore.

E’ evidente che questa pandemia ha messo in quarantena tanti amori nascosti, e tante infedeltà coniugali.

Tale situazione ha acuito le crisi coniugali perchè molti coniugi sono in crisi di astinenza dalla sessualità e dai legami extraconiugali. Tantissime coppie coniugate non hanno più una propria intimità sessuale ma ce l’hanno con altri partner occasionali o stabili.

Tutto questo aumenta l’insofferenza in casa. Già sono giunte segnalazioni di violenze in famiglia perchè magari lui o lei hanno scoperto l’altro mentre chattava con l’amante oppure sono riusciti ad entrare nel cellulare del coniuge e hanno scoperto di tutto di più in tema di infedeltà, consumata anche con più persone.

 

Separazione per infedeltà del coniuge

Dunque l’infedeltà coniugale è la prima causa di infedeltà coniugale in questa era di coronavirus come afferma l’avvocato Gian Ettore Gassani.

Anche la violenza, con tutte le sue declinazioni spacca la famiglia. C’è quella fisica, quella psicologica, quella sessuale per finire a quella economica.

Conviene sempre prevenirla, ma quando si consuma va provata e documentata in qualsiasi modo, affinché possa essere denunciata e fatta valere in una causa di separazione.

In caso di reiterazione di condotte violente si configura il reato di maltrattamenti in famiglia ai sensi dell’art. 572 del codice penale.

Si tratta di un reato grave procedibile di ufficio.

Attenzione, la violenza assistita, quella che vede i figli vittime spettatrici delle violenze dei genitori, si configura anch’essa come reato di maltrattamenti in famiglia.

 

COME GESTIRE LA CRISI CONIUGALE NELL’ERA DEL CORONAVIRUS. VADEMECUM PER LE COPPIE IN CRISI

L’avvocato Gian Ettore Gassani, nel corso delle sue interviste, ha dichiarato che le coppie in crisi hanno comunque l’obbligo di dimostrare davanti ai figli un importante senso di responsabilità.

La prima regola è mantenere la calma, non accettare le provocazioni e non rinvangare il passato.

Il restare a casa è già una sofferenza, non ha senso alimentarla con scenate.

Si può anche capire che il matrimonio è arrivato ai titoli di coda, ma bisogna mantenere assolutamente i nervi saldi. Salvo casi di violenza grave, che determina anche in questa fase l’allontanamento del coniuge o familiare violento, nessuno può essere allontanato da casa.

Pertanto conviene stare calmi. Bisogna aspettare.

Ovviamente per i casi gravi bisogna rivolgersi ai centri antiviolenza, contattare il 1522, oppure allertare le forze dell’ordine, fino a nominare un avvocato di fiducia per le varie procedure che dovranno essere avviate.

Certamente la procedura di separazione giudiziale con addebito sarà inevitabile in caso di violenza intrafamiliare.

 

COME PROCEDERE PER LA SEPARAZIONE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Al di là delle misure sanitarie è sempre possibile presentare anche in via di urgenza un ricorso per separazione per cercare di ottenere la prima udienza presidenziale il prima possibile. A Milano i tempi delle procedure di diritto di famiglia sono piuttosto veloci, ma anche a Roma.

Se la situazione è diventata insostenibile anche per i figli, il non reagire contro condotte violente significa avvallarle. Sussiste l’obbligo di tutelare i figli sempre.

Occorre scegliere un avvocato esperto in diritto di famiglia e non un avvocato che si occupa di altro.
Quindi la scelta deve essere ponderata perchè la posta in palio è elevatissima.

 

COME CONTATTARE NELL’ERA DEL CORONAVIRUS UN AVVOCATO MATRIMONIALISTA

Per prima cosa occorre contattare lo studio legale e chiedere un appuntamento anche telefonico o su Skype per la prima consulenza che sarà pagata secondo le istruzioni della segreteria.

Il numero di un avvocato matrimonialista è come quello del 118 per le emergenze.

Lo studio dell’Avvocato Gian Ettore Gassani è operativo sempre anche nel periodo del covid-19.

La sede dello studio legale di Milano col numero di telefono 02 25 139 999 e quella di Roma 06 39754968 sono già allertate da giorni.

 

Per le urgenze contattare il numero di cellulare dell’avvocato Gian Ettore Gassani 335 7067318  oppure inviare una email a segreteria@studiolegalegassani.it (sarete ricontattati subito).

 

Per evitare che la burocrazia possa rallentare la richiesta di aiuto al Tribunale, si elencano i documenti essenziali che vanno richiesti e inviati via email all’avvocato per il deposito di un ricorso per separazione:

  1. 1. estratto di matrimonio
  2. stato di famiglia di entrambi i coniugi
  3. residenza di entrambi i coniugi

Tutti in carta semplice per uso separazione da richiedere all’ufficio anagrafe.

In caso di difficoltà provvederà l’avvocato Gassani a richiedere e ritirare i suddetti documenti anagrafici.

Inoltre occorre depositare le ultime tre dichiarazioni dei redditi, le ultime due buste paga, elenco spese menage familiare, eventuale copia querela o denuncia o referti medici, contratto acquisto casa coniugale ed eventuale contratto di mutuo o contratto di locazione, spese scolastiche e altro per i figli.

Si consiglia di preparare un memoriale in cui indicare i fatti salienti, con date ed eventuali testimoni, e screenshot di eventuali messaggi o copia email che abbiano un valore probatorio. e eventuale relazione investigativa.

Avere un quadro chiaro della situazione anche economica e patrimoniale, e di tutti le dinamiche della crisi coniugale agevola l’attività dell’avvocato e velocizza la presentazione del ricorso.

Prima di procedere il cliente riceverà doverosamente il preventivo scritto degli onorari, diritti e spese.

Il pagamento delle spettanze avverrà solo tramite bonifico con causale o carta di credito.