Durante questa pandemia si è registrata anche l’emergenza familiare. Molte coppie sono esplose già nel pieno lockdown, in quanto lo stare chiusi in casa, magari in pochi metri quadrati, ha avuto un effetto detonatore.
Si sono registrati numeri preoccupanti anche per l’aumento delle violenze intrafamiliari, inclusa la violenza assistita, ossia quella violenza di un genitore in danno dell’altro alla presenza dei figli.
Come ho raccontato nel mio ultimo libro “La guerra dei Rossi” (Diarkos editore), oggi anche in versione audiolibro (www.ilnarratore.com), anche gli avvocati hanno fatto la loro parte durante la pandemia, garantendo alle vittime di violenza tutta l’assistenza possibile, atteso che i tribunali sono rimasti chiusi per mesi.
Ora si pongono altre questioni spinose.
Il vaccino e le crisi coniugali.
Come è noto, esistono due correnti di pensiero che stanno dividendo l’Italia: i favorevoli al vaccino e i no-vax. Era prevedibile, seguendo la logica dei grandi numeri, che in tante coppie scoppiasse la crisi in ordine al sottoporsi o meno al vaccino. Ed era da mettere in conto che potessero subentrare dissidi tra i figli minorenni ed i genitori no-vax.
È successo infatti che in Toscana, come in Veneto, tre figli abbiano chiesto l’intervento dei giudici per essere sottoposti al vaccino, nonostante il parere negativo dei genitori.
Il tribunale di Firenze, in data 15.07.2021, ha già autorizzato il vaccino per un ragazzo di 17 anni, previa nomina di un curatore del minore. Dunque il diritto di scegliere una cura esiste, anche in capo al minore, anche contro la volontà dei genitori.
Ciò vale anche nell’ipotesi contraria.
Seguendo tale principio, un minore può rifiutarsi di sottoporsi al vaccino e può rivolgersi al giudice, se necessario.
Ora si pongono altre questioni.
Cosa succede se un genitore no-vax si oppone alla volontà dell’altro genitore al vaccino dei figli minorenni?
Si stanno già registrando alcuni casi di liti familiari per questa questione. In tal caso la strada giudiziaria è già prevista dalla legge (art. 320 c.c.). il genitore che vuole o non vuole sottoporre il figlio alla vaccinazione anti Covid, non può fare altro che rivolgersi al giudice tutelare attraverso un ricorso in cui occorre motivare l’istanza pro o contro il vaccino.
All’esito dell’istruttoria, il giudice tutelare emetterà il provvedimento richiesto.