Le caratteristiche di un vero avvocato matrimonialista sono completamente differenti da qualsiasi altro tipo di avvocato.
L’avvocato matrimonialista, cioè il legale che si occupa del diritto di famiglia in senso lato e non solo delle vicende legate al rapporto coniugale, è sicuramente un avvocato completo che sa miscelare con sapienza, esperienza e tanta prudenza le conoscenze giuridiche alle altre scienze.
L’avvocato matrimonialista, che è chiamato a cimentarsi in una causa di separazione o divorzio, deve essere certamente il primo mediatore al fine di abbassare sul nascere ogni pericoloso conflitto tra le parti che può riverberarsi pericolosamente sui figli contesi.
Il ruolo sociale dell’avvocato matrimonialista lo spiego nel dettaglio nel mio fortunatissimo saggio (Aliberti Editore) “I Perplessi Sposi”. Parlo della figura dell’avvocato matrimonialista come di un legale dell’amore e non certo delle cose. Spiego il tormento dell’avvocato matrimonialista quando è alle prese con vicende familiari delicate e talvolta pericolose. Parlo del modo di porsi dell’avvocato matrimonialista rispetto al suo assistito che io definisco “paziente”. Già perché lo studio di un avvocato matrimonialista assomiglia ad una sala di aspetto di un Pronto Soccorso con gente che soffre. E così il telefono di un avvocato matrimonialista somiglia al 118, una sorta di pronto intervento di emergenza.
Un avvocato matrimonialista deve essere specialista in materia familiare e minorile. L’avvocato matrimonialista non può essere un tuttologo, una sorta di avvocato “tutto fare” che si improvvisi in vicende spinose e complesse, del tutto diverse da quelle classiche del vasto diritto civile. L’avvocato matrimonialista pertanto oggi è un avvocato che riveste una importantissima funzione sociale (e non solo processuale).
Se l’avvocato matrimonialista specialista sbaglia la strategia defensionale può creare danni irreparabili al proprio assistito/paziente e ai minori coinvolti. L’avvocato matrimonialista è sinonimo di autonomia e libertà. Egli non dovrà mai avallare supinamente le istanze del proprio assistito, specie quando esse sono mosse da ansia di vendetta nei confronti dell’altro coniuge o dall’intenzione di strumentalizzare i figli come arma di ricatto o di rivendicazione economica. Meglio non accettare un incarico piuttosto che svendere la propria dignità professionale.
L’avvocato matrimonialista deve sapersi rapportare con i propri consulenti di studio e imporre loro la massima correttezza. Nel diritto di famiglia non si vince e non si perde, ma si deve cercare solo una soluzione!
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