Una parola di troppo nei confronti dei figli offende anche i genitori che sono responsabili della loro educazione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha convalidato una condanna per lesioni personali e ingiuria nei confronti di un uomo accusato tra le altre cose di aver offeso una ragazza in presenza del padre. L’uomo nel corso del giudizio si era difesa affermando che le offese maggiori erano rivolte alla ragazza che però non lo aveva querelato. La Corte (V sezione penale sentenza n. 5876/2010), ha respinto le richieste dell’imputato facendo notare che con riferimento alle offese rivolte alla ragazza, ”un ulteriore aspetto di offensivita’ e’ stato fondatamente individuato anche nelle espressioni che, pur attingendo in via diretta la figura della figlia del querelante, tuttavia si sono risolte anche in una lesione della reputazione del padre, chiamato in causa quale genitore della ragazza e quindi persona responsabile della formazione e della educazione della medesima”.
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