Affidamento paritario e contribuzione diretta: verso una vera uguaglianza genitoriale. Le nuove frontiere del diritto di famiglia secondo la giurisprudenza più recente.
Affidamento condiviso e affidamento paritario: cosa dice la legge?
Nel nostro ordinamento, l’affidamento condiviso è stato introdotto con la legge n. 54 del 2006. Tuttavia, la previsione legislativa non si è tradotta automaticamente in una reale parità tra i genitori nella gestione della prole dopo la separazione o il divorzio. Ancora troppo spesso, infatti, si assiste a decisioni che privilegiano un genitore – il più delle volte la madre – nella collocazione prevalente dei figli, con una conseguente riduzione del ruolo paterno.
L’affidamento paritario, invece, mira a garantire una divisione equilibrata e concreta dei tempi di permanenza dei figli con ciascun genitore, favorendo un’autentica bigenitorialità e una maggiore corresponsabilità educativa e affettiva.
La svolta della giurisprudenza: il principio della parità genitoriale
Negli ultimi anni, la giurisprudenza di legittimità e di merito ha dato un forte impulso al principio dell’eguaglianza tra madre e padre nel rapporto con i figli.
Tra le pronunce più significative:
- Cass. Civ., Sez. I, sent. n. 9764/2023: ha ribadito che l’affidamento condiviso deve tradursi in una sostanziale parità di tempi di permanenza del minore con ciascun genitore, se ciò risponde all’interesse del figlio e non ci sono elementi ostativi.
- Cass. Civ., Sez. I, sent. n. 31902/2023: ha sottolineato che non può esistere una presunzione di collocamento prevalente presso un solo genitore, salvo dimostrati motivi contrari.
- Tribunale di Roma, decreto 8 febbraio 2024: ha disposto un calendario paritario al 50% tra i due genitori, evidenziando che la mera abitudine del minore a vivere con un genitore non è sufficiente a escludere l’affido paritario.
La contribuzione diretta: una nuova prospettiva di equità
Con l’affidamento paritario, trova sempre più spazio il principio della contribuzione diretta al mantenimento dei figli, che rappresenta un superamento del tradizionale assegno a favore del genitore collocatario.
In particolare, le recenti sentenze hanno chiarito che:
- Se i genitori hanno redditi equivalenti e i tempi di permanenza dei figli sono paritari, ognuno deve provvedere direttamente alle spese ordinarie durante i periodi di affidamento.
- Le spese straordinarie continuano a essere suddivise tra i genitori, solitamente al 50%, salvo accordi diversi.
- Cass. Civ., Sez. I, ord. n. 10520/2023: ha stabilito che in caso di affido paritario e simile capacità economica, l’assegno di mantenimento può non essere dovuto, poiché ciascun genitore assicura direttamente le necessità del minore nei tempi a lui assegnati.
La battaglia culturale dell’Avv. Gian Ettore Gassani: stop alla maternal preference
L’Avv. Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), da anni è in prima linea per promuovere il superamento della “maternal preference”, ossia quel pregiudizio culturale secondo cui i figli devono automaticamente stare con la madre.
Secondo Gassani, è giunto il momento di riconoscere che:
- Entrambi i genitori sono ugualmente importanti nella crescita dei figli.
- I padri non possono essere relegati a “genitori del weekend”.
- La vera bigenitorialità si realizza solo quando la legge e la prassi giudiziaria valorizzano il contributo educativo, affettivo ed economico di entrambi i genitori in modo equo.
Questa visione è condivisa da un numero sempre crescente di avvocati, psicologi e magistrati, che vedono nell’affidamento paritario e nella contribuzione diretta la chiave per un diritto di famiglia realmente moderno, giusto e rispettoso dei diritti dei minori.
Conclusioni: verso un nuovo modello di genitorialità
L’evoluzione della giurisprudenza in tema di affidamento paritario e contribuzione diretta rappresenta una svolta storica nel diritto di famiglia italiano. È fondamentale che i tribunali si liberino da automatismi e stereotipi, valutando ogni caso alla luce dell’interesse superiore del minore e del principio di parità tra i genitori.
L’Avv. Gian Ettore Gassani, attraverso il suo impegno professionale e istituzionale, continua a lottare per una giustizia familiare più equilibrata, moderna e realmente paritaria, dove i figli possano crescere con entrambi i genitori anche dopo la separazione o il divorzio.
Per ottenere la consulenza dell’Avvocato divorzista Gian Ettore Gassani nei suoi studi legali di Milano e di Roma è possibile compilare il form alla pagina contatti, dove sarà possibile trovare anche tutti i riferimenti delle sedi in suddette città.
In tal modo si potrà ricevere direttamente dall’Avvocato Gassani una consulenza in presenza, oppure da remoto.