Un bel ceffone (anche un solo) ai figli può costare al genitore una condanna per abuso dei mezzi di correzione.
Lo afferma la Corte di cassazione con la sentenza 2100/2010, ha precisato che “la reiterazione del gesto punitivo può essere una delle modalità di manifestazione dell’abuso del mezzo di correzione: questo infatti, può commettersi trasmodando nell’impiego di un mezzo lecito, sotto gli aspetti della forza fisica esercitata in un singolo gesto punitivo, che della reiterazione del gesto stesso. Ne consegue che anche un solo schiaffo, quando sia vibrato con tale violenza da cagionare pericolo di malattia è sufficiente a far avverare l’ipotesi criminosa prevista dall’art. 571 c.p.. così come le tirate di capelli, se sono comportamenti reiterati da parte del genitore, hanno rilevanza penale”.